Relazione materiali
Domanda
Domanda: nel caso in cui il cliente decide di comprare lui tutti i frutti elettrici per un impianto di casa, nella conformità va specificata la cosa?
Io fornisco scatole, tubi, fili, centralino con interruttori e manodopera.
Risposta dell'esperto
Il DM 37/08 richiede che la DICO sia munita di tutti gli allegati obbligatori.
Oltre a quelli obbligatori io consiglio di allegare sempre anche quelli facoltativi che permettono all’installatore di non avere future contestazioni, ma questo è un altro discorso.
La dichiarazione di conformità infatti è un’arma a doppio taglio: se fatta bene è una tutela, se fatta alla cazzona, invece, è un documento che può servire a dimostrare il dolo o la colpa dell’installatore.
Ma veniamo al dunque.
L’articolo 7 del DM 37/08, al comma 1, prevede che sia parte integrante della DICO anche la relazione contenente la tipologia di materiali impiegati.
Non viene specificato da nessuna parte che i materiali siano acquistati o meno dall’installatore né viene detto come debba essere fatta questa relazione.
Io in genere suggerisco di fare quantomeno quella semplificata in cui viene indicato che i materiali utilizzati sono a marchio CE e IMQ ma sarebbe ancora meglio farne una quanto più dettagliata possibile.
Per i motivi che ho illustrato sopra, è fondamentale che l’installatore si tuteli e che indichi nella DICO e/o nei suoi allegati che il materiale è stato fornito dal cliente.
Ovviamente questo materiale deve essere conforme alle relative norme di prodotto ed essere marchiato CE.
Diversamente l’installatore si deve rifiutare di installarlo proprio per evitare future contestazioni (al di la del fatto che un materiale non sicuro potrebbe creare seri pericoli alle persone, ad esempio a causa di un incendio).
L’installatore DEVE investire quanto più possibile non solo nella formazione tecnica/marketing ma anche in ciò che gli serve per tutelarsi in questo difficile mondo.
Ecco perché ho creato il corso DICO, DIRI e DM 37/08.
L’unico corso in Italia fatto da chi è costantemente a stretto contatto con il cantiere, con le norme, con gli installatori e che da oltre 16 anni redige dichiarazioni per tutti quegli elettricisti che vogliono creare un documento ad hoc e che garantisca loro una tutela al 100% ?
E non sto parlando solo dell'impiantino prese e luci di casa ma di un qualsiasi impianto in cui l'installatore presta solo manodopera ed intelletto per realizzare un impianto più o meno complesso.
Esempio: un capannone in cui i quadri li fornisce il quadrista e tu li installi assieme al resto dell'impianto.
Non vuoi menzionare che i quadri non li hai forniti tu?
Libero di farlo ma poi, in caso di contenzioso, potresti trovarti a sprecare ore ed ore per dimostrare una cosa che in 7 secondi avresti potuto già scrivere (e farti sottoscrivere).
E attenzione perché possono esserci problema anche con la guardia di finanza.
Ad un installatore la GdF ha impugnato una DICO e la relativa fattura.
Nella DICO non aveva specificato di non aver fornito lui il materiale.
Per la GdF se fai una DICO per un impianto, si aspetta una fattura congrua al totale del materiale con ricarico, più la manodopera.
La fattura era più bassa perché mancava la parte del materiale.
Risultato: multa di €2.500 perché secondo loro aveva incassato il resto in nero!
E non ne hanno voluto sapere nulla!
“Paghi o ti faccio una scansione a tappeto su ogni virgola della tua esistenza?”
La risposta doveva essere: “non pago e controlla ciò che vuoi. Io sono regolare”
Invece: “Ok. Pago” e mi evito di spenderli in Aulin, Oky e Maalox!
Quanto costa l’imprecisione?
Bhè forse è meglio investire nella formazione, soprattutto per quanto riguarda la compilazione della dichiarazione di conformità e tutti gli aspetti del DM 37/08.
