Locali estetici tatuatori
Domanda
Un amico mi ha chiesto info su come realizzare un impianto su un locale dove si realizzano tatuaggi.
Qualcuno ha esperienza in proposito?
Visto che non sono locali ad uso medico.
Risposta dell'esperto
La risposta purtroppo non può essere semplificata come vorrei.
Partiamo da un presupposto: Come ben sai, la norma CEI 64-8 alla sezione 710 tratta i locali medici ed estetici.
Nella norma è chiaramente indicato cosa si intende per locale medico mentre non è specificato cosa si intende per locale estetico.
Andando a vedere la legge 1/90 ti puoi rendere conto di come viene regolamentata l’attività di estetista. In tale legge sono indicati anche quelli che sono gli apparecchi ad uso estetico.
Il DM 110/2011 ha aggiornato tale elenco ma se fosse finita qui sarebbe troppo facile...
Nel 2016 i nostri benamati legislatori hanno partorito anche il DM 206 nel quale è indicato che tra gli apparecchi da estetista vi è anche il dermografo per micropigmentazione che è un apparecchio del tutto simile alla “pistola” del tatuatore.
A questo punto c’è da chiedersi se il tatuatore sia quindi da considerare un locale estetico.
Nessuno ad oggi ha una risposta certa a questa domanda.
Siccome sai che io vi dico tutto quello che serve per evitarvi contestazioni, ti consiglio, per la tua tutela, di consideralo locale estetico.
In tal caso il progetto dell’impianto elettrico non lo farai tu ma lo farà un progettista abilitato (ti ricordo che per il DM 37/08 il progetto è obbligatorio a prescindere e quindi se non lo fa il progettista lo deve fare l’installatore, cioè tu).
Di conseguenza, facendolo fare al progettista, oltre ad evitare tante responsabilità che ricadrebbero su di te, avrai anche modo di eseguire l’impianto come ti viene indicato nel progetto.
Assieme al progettista deciderete se effettuare i nodi equipotenziali o se farne a meno e se ottemperare ad altre prescrizioni normative come l’uso di differenziali di tipo A oppure se considerarlo un ambiente ordinario e realizzare l’impianto elettrico di conseguenza.
Se invece sei disposto ad accettare il rischio di una possibile contestazione, puoi procedere senza il progetto a firma del tecnico abilitato.
In quel caso però mi sento di nuovo di suggerirti quantomeno di predisporre gli impianti come se i locali fossero ad uso estetico.
Per farlo, oltre ad usare differenziali non inferiori al tipo A, dovresti prevedere le condutture per tutta la parte equipotenziale che magari non cabli, ma che almeno hai predisposto.
Ovviamente se non ti fanno storie per il budget, procedi nel modo che maggiormente tutela te ed il committente, ovvero trattando il locale come se fosse ad uso estetico.
Se decidi di procedere in tal senso e ti servono delucidazioni sugli impianti per questi ambienti, sai dove trovarmi.
Ti riporto un elenco non esaustivo degli apparecchi ad uso estetico (Quando ho fatto una ricerca sul web relativamente ai vibratori elettrici oscillanti, sono venuti anche risultati inaspettati)
Qualcuno potrebbe dire: “Ma a noi servono gli apparecchi con parti elettriche applicate al corpo ... (perché se vi sono queste si ricade nel locale ad uso medico 1) altri elenchi sono liste di attrezzature ...che me ne faccio ??”
Attenzione questo è un errore che fanno in molti.
L'uso di apparecchiature con parti applicate determina il tipo di locale e di conseguenza l'impianto che devi realizzare, ad esempio perché ti trovi in un locale medico di tipo 1.
Ma indipendentemente dall'uso di apparecchi elettromedicali, se il locale è adibito a scopi diagnostici, terapeutici, di riabilitazione, ecc. sei comunque in un locale medico.
Magari è un locale medico di gruppo 0 ma è pur sempre un locale medico (quindi obbligo di progetto).
Al di là di questa precisazione, le apparecchiature riportate nell'elenco sono quelle ad uso estetico e non ad uso medico in quanto la domanda verteva su quell'argomento.
Quell'elenco serve ad aiutarti a capire se il locale è ad uso estetico.

