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SGANCIA O TI SGANCIANO: TUTTI I SEGRETI DELLO SGANCIO D’EMERGENZA

C’è una verità che ogni elettricista dovrebbe tatuarsi addosso: l’impianto elettrico è una bestia pericolosa, finché non la sai addomesticare. 

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E quando il casino arriva, devi poterlo spegnere subito. Non dopo. Non quando ti viene comodo. Subito.

Ecco perché esiste il comando di emergenza. 

Quella manovra secca, decisa, che taglia la corrente e fa respirare i vigili del fuoco, i presenti e anche te, che sennò rischi la fedina penale oltre che le chiappe.

Ora, ti vedo già lì che dici:

 "Ma lo so, dai, il pulsante rosso deve stare in bella vista". 

Bene, bravo.

Ma sai quando va previsto per legge?

Sai chi te lo deve dire? 

E soprattutto: sai come lo devi fare per non fare danni seri?

cartello-pulsante-di-sgancio-4.jpg

Partiamo dalla domanda che ti frulla in testa quando ti trovi davanti al solito quadro impolverato da sistemare: “Ma sto sgancio d’emergenza, qui, ci va o no?”

La risposta non è “sempre” e nemmeno “mai”. 

È: dipende.

Dipende se lo richiedono norme specifiche come la CEI 64-15 che lo richiede per i luoghi pregevoli per rilevanza storica o artistica, oppure il DM 12/4/1996 lo richiede per le centrali termiche di potenza termica maggiore di 35 kW 

✅ Dipende se l’attività è soggetta alla prevenzione incendi ovvero quando rientra nell’elenco delle attività indicate nel DPR 151/11 (c’è anche un parere dell’ex MiSE a tal proposito), ci DEVE essere. 

✅ E dipende pure dall’analisi del rischio, che, occhio, non è roba tua. Quella la fa il datore di lavoro. Ma tu, se sei un professionista, devi sapere quando domandare e a chi.

Ma attenzione: sapere che ci va non basta. 

Devi sapere anche come realizzarlo. 

Ed è lì che molti — anche bravi — si giocano tutto.

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La prima cosa che devi capire è che quel pulsante, una volta premuto, deve togliere tensione. Stop. Finito il gioco.

Ciò significa che premendo il pulsante, viene sganciata l’alimentazione primaria dell’impianto elettrico.

 Non puoi pensare di lasciare in tensione i quadri, o i gruppi elettrogeni, o le porzioni di impianto collegate all’autoproduzione. 

Se c’è un impianto fotovoltaico, un UPS, o una centrale termica, anche quelli vanno sganciati. 

Non con lo stesso pulsante, magari, ma con un sistema coordinato. Altrimenti è come se avessi chiuso il rubinetto del gas... lasciando il fornello acceso.

E poi c’è la questione dell’ubicazione del comando. 

Quanti ne ho visti messi a 3 metri di altezza, o dietro ad armadi, o dentro stanzini che neanche il custode sa dov’è la chiave. 

Ma ti sembra normale? 

Lo dice la norma, ma lo dice anche il buon senso: il comando d’emergenza dev’essere accessibile facilmente, tra 0,8 m e 1,6 m da terra. 

Non più su, non più giù, non nascosto dietro una porta, non in un locale chiuso. 

Il comando di emergenza devi installarlo in posizione segnalata, a portata di mano e che sia facilmente raggiungibile.

cartello-interruttore-elettrico-1.png

Non puoi invece posizionarlo in un punto difficile da raggiungere, magari per evitare che sia azionato dal coglionazzo di turno che non sa cosa fare prima di andare a letto e quindi si diverte a girare per la città rompendo i pulsanti sottovetro delle varie attività.

Quel pulsante va premuto in caso di emergenza, ovvero quando c’è una necessità urgente di sganciare l’alimentazione per permettere ai vigili del fuoco di intervenire in sicurezza.

Se lo metti a 3 m di altezza, ti sembra che sia un punto facilmente agibile? Direi proprio di no.

Si, è vero, hanno la scala. Ma secondo te, quando c’è un incendio e hanno necessità di sganciare l’energia elettrica per salvare le persone intrappolate all’interno di un edificio in fiamme, possono permettersi di perdere tempo a prendere la scala per arrampicarsi a 3 m di altezza per premere un cazzo di pulsante?

vigile del fuoco con pulsante.png

 

Sai bene come funzionano le cose in Italia. 

Va sempre tutto bene finché non succede nulla di grave.

Quindi nessuno ti dirà che non va bene ubicare il pulsante a 3 m, ma se poi ci resta secco qualcuno e i pompieri sosterranno che non sono potuti intervenire tempestivamente perché il pulsante di sgancio non lo hai messo a portata di mano, stai pur certo che qualcuno ti verrà a rompere le balle.

Se hai paura che qualche idiota lo prema per scherzo, il problema non è l’altezza. 

Il problema è il contesto. Magari prevedi protezioni meccaniche, oppure sistemi che limitano l’accesso... ma non puoi sacrificare la sicurezza per colpa di qualche coglionazzo.

Ed ora preparati ad una chicca, una vera perla di saggezza che sto per darti…

Se conosci le norme, non solo potrai evitare queste contestazioni, ma potrai realizzare impianti più sicuri per le persone. Anche per quanto riguarda il comando di emergenza.

Infatti, non è vietato mettere il pulsante di sgancio all’interno dell’edificio, purché sia in prossimità della porta di accesso. 

Ogni situazione va valutata, ma la norma non lo vieta.

Ovviamente l’ubicazione del pulsante di sgancio la dovrai anche concordare con un responsabile della sicurezza. In questo modo, durante le normali attività, chiunque sarà in grado di premerlo senza dover necessariamente attendere l’arrivo dei vigili del fuoco.

 

Occhio però, perché ci sono anche altri aspetti a cui fare attenzione.

Ad esempio:

Cosa fare se c’è un impianto fotovoltaico?

E se l’edificio ha un’autorimessa?

Puoi realizzare il comando di sgancio tramite un contattore?

Che cavo serve per realizzare il circuito di sgancio? Serve un cavo resistente al fuoco oppure ne basta uno normale?

Quali sono le modalità per realizzare questo circuito di sgancio?

 

E no, non è roba da "sentito dire", da forum, o da chi ti vende il materiale. 

È roba seria. Serve formarsi. Serve una guida.

Per questo ho preparato una guida gratuita, dove trovi le risposte a queste domande.

Perché diciamocelo: se sbagli, non è solo il cliente che ci resta secco. 

È la tua reputazione che va in fumo. 

E tu, che ti spacchi la schiena in cantiere ogni giorno, non puoi permetterlo.

E nemmeno io: infatti, nella guida troverai un regalo speciale che ho riservato per te che hai scelto di formarti e di farti rispettare perché sai quello che dici.

Lascia la tua mail e ti mando la guida.

 

Buona lettura!

Alessio Piamonti

 

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