Quando un impianto elettrico è fuori norma
Caro elettricista,
sono certo che anche tu ti trovi spesso ad affrontare la sfida di gestire impianti elettrici non a norma, e questa situazione rappresenta una preoccupazione significativa sia per la sicurezza che per l’efficienza delle installazioni.
Come ben sai, quando un impianto elettrico è fuori norma può comportare rischi elevati e problemi operativi.
Che succede se un impianto elettrico è fuori norma?
Quando un impianto elettrico è fuori norma, le conseguenze possono essere gravi, molto gravi.
In primo luogo, la sicurezza è compromessa, mettendo a rischio la vita delle persone e la protezione dei beni.
Gli incidenti associati agli impianti elettrici non a norma possono causare danni materiali considerevoli e, purtroppo, persino perdite di vite umane.
Inoltre, un impianto elettrico non a norma è spesso meno efficiente, consuma più energia e genera costi più elevati anche se l’elettricista medio non ha idea del perché.
Questo è il motivo per cui è fondamentale intervenire prontamente quando ci si rende conto che un impianto elettrico esistente è fuori norma.
Prima di tutto devi evitare di realizzare nuovi impianti o porzioni di nuovi impianti non a norma.
Quando fai un impianto non a norma senza saperlo
Permettimi una considerazione importantissima.
Le norme, in particolare la CEI 64-8, esistono per garantire la sicurezza e le prestazioni degli impianti elettrici: ignorarle può comportare gravi conseguenze.
Oltre alle potenziali conseguenze in termini di sicurezza ed efficienza, gli elettricisti che realizzano impianti non a norma, possono trovarsi a dover affrontare cause legali ed essere chiamati a risarcire i conseguenti danni.
Infatti, chi realizza un impianto elettrico fuori norma, se ne assume le responsabilità.
Ignorare queste responsabilità, può comportare serie conseguenze legali e finanziarie.
Operando con criterio, l’elettricista non solo è certo di evitare contestazioni da parte dei clienti, ma è anche più sicuro a livello legale.
Niente più liti o controversie che potrebbero mettere a rischio la tua reputazione e il tuo lavoro. Quando lavori seguendo le norme elettriche vigenti, ti senti molto più al sicuro!
Non c’è niente di più rassicurante che svolgere il proprio lavoro sapendo che tutto è a posto dal punto di vista normativo e legale.
Il problema è che spesso, molto spesso, l’elettricista non può sapere tutti gli aggiornamenti normativi che nascono come funghi.
Ti dirò di più: a volte il CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), non ci aiuta, anzi…
La norma CEI 64-8 e la classe II quando un impianto elettrico è fuori norma
Vediamo un esempio di un problema legato ad una prescrizione normativa che, mentre scrivo queste righe, non puoi sapere perché nessuno te l’ha mai detto.
La norma CEI 64-8, che spesso definisco “la Bibbia degli impianti elettrici“, rappresenta il principale riferimento per chi opera nel settore elettrico.
Questa norma stabilisce la maggior parte delle regole che garantiscono la sicurezza e l’efficienza degli impianti. Infatti quando si dice che un impianto elettrico è fuori norma, stai pur tranquillo che non rispetta i requisiti stabiliti dalla CEI 64-8.
Ci sono casi però in cui può risultare difficile rispettare alla lettera questi requisiti.
Ad esempio, uno dei cambiamenti più significativi introdotti da questa norma riguarda l’obbligo di realizzare in classe II la parte in corrente continua degli impianti fotovoltaici.
Il concetto di “Classe II” è cruciale per comprendere uno degli aspetti che rende non a norma un impianto elettrico, ma lo approfondiremo in una guida dedicata che potrai scaricare alla fine di questo articolo.
Credo tu sappia che le stringhe fotovoltaiche molto spesso possono generare tensioni superiori a 690 V, il che rende difficile rispettare la CEI 64-8, che in questo momento non prevede una chiara definizione per cavi in classe II in queste condizioni.
Il mio contributo per evitare di farti realizzare un impianto elettrico non a norma
Purtroppo caro elettricista, seguire le norme non è sempre facile, ci sono dei casi infatti in cui a causa di molti fattori può sembrarti impossibile riuscire a farlo.
Proprio per questo, in quanto membro del Comitato Tecnico 64 del CEI ho deciso di intervenire. Ho suggerito una modifica alla norma, proprio nel caso accennato prima.
L’eliminazione del limite dei 690 V, oggi vigente, permetterà di estendere la possibilità di utilizzare cavi in classe II anche per tensioni superiori a questo valore.
Questo intervento non solo renderà più semplice il lavoro degli elettricisti e degli installatori, ma ridurrà notevolmente il rischio legato all’inosservanza delle norme di sicurezza.
La mia esperienza ha dimostrato che è possibile apportare modifiche alle normative per adattarle alle esigenze dell’industria elettrica e per permetterti di poterle seguire al meglio.
Ho infatti proposto l’aggiunta di altre considerazioni. Ad esempio nei casi in cui veniva chiesto di avere componenti alimentati a soli 6 V in corrente alternata o 15 V in corrente continua.
Non solo avresti fatto fatica a reperire componenti con quelle tensioni, ma avresti faticato a contenere la caduta di tensione (perché se la tensione è bassa la corrente è alta).
Ho chiesto di portarla almeno a 12/30 V. Cosa che avviene ad esempio nella zona 0 dei locali da bagno o delle piscine, dove possiamo avere faretti interrati a 12 V in alternata, se rispettano ovviamente tutta un’altra serie di requisiti.
Mi sono reso conto che doverli realizzare a 6 V era una cosa molto complicata da fare.
Ritengo di aver dato un buon contributo attraverso queste proposte, tuttavia, il primo passo spetta a te, caro elettricista.
La cosa più importante è avere consapevolezza dell’importanza del rispetto delle norme nella tua professione e di pari passo il saper riconoscere un impianto fuori norma.
Non è però facile stare al passo con tutti gli aggiornamenti normativi. Ecco perché devi avere le spalle coperte da parte di qualcuno che te li può illustrare tenendoti sempre aggiornato.
Come riconoscere un impianto fuori norma
Assodiamo il fatto che se un impianto elettrico è fuori norma, non sei stato tu a realizzarlo. Dato che stai leggendo questo articolo, è più probabile che tu ci debba mettere le mani in un secondo momento.
La prima cosa da fare è agire prontamente per risolvere il problema, non solo per garantire la sicurezza e l’efficienza dell’impianto, ma anche per evitare possibili azioni legali e danni finanziari.
Quindi diventa fondamentale capire come riconoscere se un impianto elettrico è fuori norma. Riuscire a farlo deve essere una competenza cruciale per ogni elettricista.
Ci sono diversi indicatori che possono segnalare la non conformità di un impianto alle norme elettriche.
Uno dei segnali più evidenti è l’uso di materiale non conforme o danneggiato, come cavi di sezioni inidonee o colori errati, interruttori difettosi o scelti ad cazzum, mancanza di selettività, etc.
Inoltre, un’installazione elettrica fuori norma potrebbe presentare problemi di isolamento, mancanza di protezione dalle folgorazioni e la mancanza della protezione contro le sovracorrenti e le sovratensioni.
L’efficienza energetica è un altro aspetto da considerare: se un impianto consuma più energia del previsto, potrebbe esserci un problema.
Infine, l’assenza di documentazione adeguata e certificazioni può essere un chiaro segno di non conformità.
Gli elettricisti professionisti sanno che il riconoscimento precoce di questi indicatori è essenziale per garantire la sicurezza e la conformità degli impianti elettrici e la propria tutela.
Conclusioni
In conclusione, quando un impianto elettrico è fuori norma, la prima cosa da fare è renderlo immediatamente conforme alle norme vigenti.
Solo attraverso la conoscenza delle norme sarai in grado di farlo. Ma non solo, diventerai anche automaticamente più rispettato dalle altre figure in cantiere.
Immagina di essere il guru delle normative elettriche, il maestro del cablaggio, il capitano del circuito! Gli altri ti guarderanno con rispetto e ammirazione, e non potranno fare a meno di chiederti consigli.
E chi non vorrebbe essere il punto di riferimento in cantiere?
Credo che il mio intervento presso il CEI abbia contribuito significativamente a migliorare la situazione per gli operatori del settore elettrico ed anche per te. Non gettare al vento questo mio contributo e dimostra di essere un professionista che conosce le norme.
Se io sono riuscito a cambiare qualcosa, anche tu elettricista puoi farlo! Scegliendo di formarti e realizzando impianti a perfetta regola d’arte nel rispetto delle norme.
Sono certo che insieme possiamo cambiare il futuro del nostro mestiere! Basta avere la consapevolezza, di cui ti parlavo prima, dell’importanza che le norme rivestono nella nostra professione.
Immagina un mondo in cui gli elettricisti sono riconosciuti come professionisti di alta qualità, in cui i clienti scelgono solo elettricisti che lavorano nel rispetto delle norme.
Questo è il futuro che possiamo costruire insieme.
Per fare il primo passo verso il futuro dai un’occhiata al mio libro “Io speriamo che la cavi” che tratta proprio dell’importanza di farsi percepire come professionisti e non come semplici tirafili.
Lascia i tuoi dati nella finestra che apparirà a fine pagina per ricevere la guida gratuita che ho preparato per te per scoprire tutto sulla “Classe II” e raggiungere il prossimo livello della tua professionalità.
Alessio Piamonti