NUOVA CEI 64-8

NUOVA CEI 64-8: Tutto ciò che devi realmente sapere sulle dotazioni minime e i livelli prestazionali negli impianti residenziali per non credere alle balle di chi vuole solo venderti dei componenti elettrici.

Dopo una lunga gestazione, siamo finalmente giunti al parto.

Mai prima d’ora vi è stato un parto così lungo, difficile e travagliato come quello che ha riguardato questa ottava edizione della norma CEI 64-8.

Non poteva usare una frase più azzeccata Kim Kardashian quando ha dichiarato che la gravidanza non è affatto una passeggiata.

Solo che un conto è la gravidanza di una neo mamma con il seno gonfio e gli ormoni impazziti ed un conto è la penosa gravidanza del CEI per una norma che ha impiegato quasi 5 anni in più per venire alla luce rispetto alle precedenti edizioni della 64-8.

Se da una parte possiamo definire questa norma come la “Bibbia degli impianti elettrici” per l’importanza che ricopre, dall’altra non è giusto che ci facciano continuamente subire i mille mila cambiamenti tra varianti, errata corrige, ampliamenti, fogli di interpretazione e solo Dio sa cos’altro abbia investito questa povera edizione della CEI 64-8 nei suoi 9 anni di vita.

In effetti la media di pubblicazione di una nuova edizione è di circa 4 anni. In questo caso ne sono passati ben 9, quindi potevano essere pubblicate addirittura due diverse edizioni. Invece no. Una valanga di modifiche su modifiche. Allucinante!

Peccato che a farne le spese siamo noi poveri operatori del settore elettrico che ci teniamo a fare le cose per bene.

E la cosa peggiore di tutte è la sterminata serie di balle che ci propinano i costruttori di materiale e tutti quelli ad essi affiliati che, pur di vendere qualche componente in più, fanno dichiarazioni palesemente false e sbagliate, coglionando il povero elettricista di turno.

E che cazzo! Se la 64-8 è la bibbia degli impianti elettrici, non è che questi “venditori” possono metterci una mano sopra e giurare di dire la verità, solo la verità e nient’altro che la verità ma poi mentire spudoratamente.

Soprattutto quando si parla di dotazioni minime impiantistiche, quelle nate con la famosa variante V3 e successivamente divenuta il capitolo 37 della norma.

Poi sappiamo benissimo che a chi vuole vendere importa ben poco di ciò che fa l’elettricista… l’importante è fatturare sulle spalle del poveraccio di turno che, in buonafede, si è fidato. Anche a costo di dire il falso e di mettere nei casini l’installatore o di fargli fare magre figure.

A tal proposito mi viene in mente la storia dell’interruttore bipolare per le prese della cucina e dell’elettricista che venne contestato dal cliente.

Questo elettricista, che era convinto che ogni punto presa in cucina dovesse essere comandato da un interruttore bipolare, mi ha chiesto sul nostro gruppo Facebook Il Professionista Elettrico se il cliente avesse ragione a contestargli l’installazione di un bipolare sulle prese della cucina.

In particolare perché uno di questi interruttori interrompeva la presa del frigorifero.

Cos’altro potevo rispondergli se non che il cliente aveva pienamente ragione?

Ecco il suo post e la mia risposta.

 

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A differenza di chi vuole venderti un prodotto, io non devo venderti nulla e quindi ti dico esattamente ciò che indica la norma, ovvero:

“In cucina i punti presa previsti come inaccessibili e i punti di alimentazione diretti devono essere controllati da un interruttore di comando onnipolare”

Se l’italiano non è un’opinione, c’è scritto di prevedere un interruttore onnipolare.

Non dice “un bipolare ogni punto presa”. Non dice “un bipolare ogni 3×2”.

No, no, dice “un interruttore (uno solo)” e neppure bipolare!

Per assurdo potresti installare un solo interruttore onnipolare nel quadro, ad es. 1P+N, che alimenta le prese e le utenze della cucina ed avresti pienamente ottemperato alla prescrizione normativa.

Giusto per chiarezza… il bipolare non è normativamente richiesto neppure per la caldaia, né per la lavatrice, né per qualsiasi altra utenza di casa.

Glielo vuoi mettere? Benissimo. Ma non dire che lo prescrive la norma perché non è vero.

Questa fantanorma è solo l’ennesima fesseria tramandata per sentito dire da elettricista ad elettricista, inizialmente messa in circolo da chi ti voleva vendere a tutti i costi quegli interruttori bipolari che altrimenti gli sarebbero rimasti sul groppone…

Non voglio dilungarmi ulteriormente quindi ti pongo questo quesito:

Sei fra quegli elettricisti che vogliono sapere come stanno davvero le cose senza farti prendere per il culo da chi ti vuole vendere del materiale a tutti i costi,

oppure

sei fra quelli che vogliono continuare ad andare avanti con il sentito dire?

Se fai parte della seconda categoria puoi benissimo smettere di leggere e continuare ad installare un bipolare ogni presa. Anzi, per non farti mancare nulla, potresti metterne anche uno ogni punto luce per la felicità di produttori e rivenditori di materiale elettrico.

Se invece sei fra quelli che si sono stancati di ascoltare tutte le balle di questa gentaglia che pensa ai propri interessi anziché ai tuoi, sappi che sei nel posto giusto.

Lascia i tuoi dati nella finestra che apparirà a fine pagina per ricevere la guida gratuita che ho preparato per te e per scoprire cosa indica realmente il nuovo capitolo 37 della norma CEI 64-8 relativo alle dotazioni minime impiantistiche negli ambienti residenziali.

È arrivata l’ora di rimboccarsi le maniche, di sapere come stanno davvero le cose e di evitare di farti prendere ancora per il culo, anche se fino ad oggi hai sempre dato fiducia a questi sciacalli, confidando nella loro buonafede.


Alessio Piamonti

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